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La pallavolo, che è il filo conduttore della mia vita, mi ha permesso di conoscere una marea di persone, alcune che ricordo con piacere, altre meno. Ho visto tanti campi in questi 15 anni di pallavolo, ho pianto, ho riso, mi sono divertita e a volte invece mi sono odiata. Ho "vissuto" tante società, alcune in realtà inesistenti, altre più strutturate ma, a dire il vero, mai avrei creduto che per sentirmi a casa in una palestra sarei dovuta arrivare fino a Padova, in una palestra tutta verde che all'inizio è quasi un colpo all'occhio ma che poi è diventato il mio colore preferito. Sono quattro anni che gioco tra quelle pareti verdi e non è un caso, non sono mai rimasta così a lungo nella stessa società, perché non avevo mai ancora trovato "casa". Da fuori alcune cose non si vedono, non si vede l'amore che i nostri dirigenti ci mettono per riuscire a farci avere tutto ciò di cui abbiamo bisogno, per farci sentire a nostro agio, non solo durante la partita, sarebbe troppo semplice così, ma durante tutta la settimana, ad ogni allenamento. Non tutti possono avere in palestra il nostro Gaetano, che si arrabbia, ci sgrida e a volte può sembrare scorbutico, ma poi è tutta apparenza perché ha un cuore grande e ci tratta come se fossimo le sue nipotine, anche se lui direbbe figlie. Il nostro Giampi che anche se vorrebbe sempre stare in disparte fa tantissimo per noi e noi lo vediamo, anche se non dice mai una parola di troppo non passa inosservato così come tutto il suo lavoro per noi, non si può non amarlo. In qualche modo dovrò sempre ringraziare il nostro secondo allenatore Alberto, per avermi portata lì e per avermi sempre trattata come se fossi sua figlia. Lui riesce sempre a farci ridere e poi, cosa più importante di tutte, è il nostro spacciatore di caramelle e tarallini, senza di quelli non vinceremmo le partite. Un grandissimo grazie va alle mie compagne, che sono state meravigliose, insieme abbiamo lavorato tanto quest’anno e per la prima volta ho visto negli occhi di tutte la determinazione, la fame di voler raggiungere un unico obiettivo, senza polemiche. Ognuna ha fatto ciò che le veniva chiesto e tutte insieme siamo state una squadra oltre che un gruppo. E infine il nostro allenatore, Davide, che insieme a noi quest'anno stava vivendo un sogno dal quale purtroppo ci siamo dovuti risvegliare troppo presto. A lui il grazie più grande è per averci sempre fatto credere in noi stesse. Io non posso che ringraziare questa splendida famiglia che mi ha accolta e mi ha fatto ricominciare ad amare davvero la pallavolo, non è facile spiegare tutte le dinamiche che ci sono dietro le quinte, ma #weareolympia e ne possiamo andare fieri. (Elena Fiorini, capitano Serie D Olympia Volley)