CARA, VECCHIA OLYMPIA...
Pubblicato il 10-05-2023
Cara, vecchia Olympia…
Vorrei tanto riuscire a trovare le parole in questo momento, ma, veramente non ci riesco.
Non ci riesco perché, banalmente, non ero preparato. Vero che undici anni sono tanti, vero che ci sono un inizio e una fine per tutto, ma se me lo avessero detto solo un anno fa, mi sarei fatto una grassa risata. E invece eccomi qua, a provare a scrivere qualche riga per questo che, in qualche modo, è il mio ultimo atto ufficiale.
Non è per nulla facile semplicemente perché avrei veramente mille cose da dire, mille storie da raccontare, mille persone da ringraziare, e mi tornerebbero alla mente una moltitudine di episodi, partite, vittorie (tantissime), sconfitte (tante, ma per fortuna molte meno delle vittorie), gioie, delusioni, momenti esaltanti, arrabbiature, nottate passate a progettare allenamenti, preparare tattiche di gara, scrivere articoli o a inventare grafiche. È stata una lunghissima avventura, una vera e propria epopea, una parentesi importantissima della mia vita non solo sportiva che mi ha messo a dura prova, ma mi ha aiutato a crescere e mi ha reso migliore.
Cara, vecchia Olympia, per me non sei stata solo una società sportiva. Sei stata un’idea, una visione, il luogo ideale in cui coltivare una straordinaria passione insieme ad altre persone altrettanto appassionate, una “mission” per cui ho dato tanto, tantissimo, probabilmente anche troppo, in termini di tempo ed energie, fisiche e nervose. Qualcosa cui tantissimo ho dato, ma da cui altrettanto ho ricevuto, per cui ne è assolutamente valsa la pena.
Se chiudo gli occhi e penso a questi anni, riesco a rivivere come se fosse oggi tutte le cose che abbiamo fatto insieme, e sono talmente tante che se mi mettessi a ricordarle probabilmente non mi basterebbe un libro. E in effetti è proprio così, perché il libro su di te alla fine l’ho scritto per davvero, e non è stato possibile farci stare dentro tutto quello che abbiamo condiviso in questo tempo. Per questo motivo non mi metterò a sfogliare adesso l’album dei ricordi, ma mi limiterò a conservare tutto gelosamente nel mio cuore.
C’è una cosa però, cara, vecchia Olympia, che non posso non fare. Ed è dirti GRAZIE. A te e a tutti coloro che ho incontrato in questo percorso meraviglioso.
Grazie a tutti i dirigenti che mi hanno voluto, rivoluto e supportato per tutto questo tempo, e anche a quelli che invece mi hanno solo sopportato. Tranquilli, vi voglio bene lo stesso.
Grazie a tutti i collaboratori con cui ho avuto il piacere di avere a che fare, e che hanno condiviso con me un metodo di lavoro e un modo, tutt’altro che scontato, di fare pallavolo, coniugando agonismo, aspetti sociali e cultura sportiva, un modo che non sempre è stato capito, soprattutto all’inizio, e da qualcuno purtroppo nemmeno alla fine. Il tempo però, cara, vecchia Olympia, come sempre, è stato galantuomo: i risultati, tecnici, umani e sportivi, sono lì, sotto gli occhi di tutti, e questa è l’unica cosa che conta.
Ma un grazie enorme lo devo soprattutto a tutte le tantissime atlete che ho avuto l’onore di allenare e alle loro famiglie, ma proprio tutte, sia quelle con cui i rapporti sono stati buoni sia quelle con cui lo sono stati meno, perché tutte a loro modo mi hanno lasciato qualcosa che ha contribuito a essere quello che sono ora. Qualcuno storcerà il naso, ma mi si perdonerà se non voglio nominare nessuno perché sono sicuro che qualcuno potrei dimenticarlo, e veramente gli farei un torto che non mi posso permettere. Tutte le persone che ho incontrato in questo viaggio sono state importanti e hanno avuto un ruolo significativo a loro modo, e ognuna di loro in cuor suo sa qual è stata la sua importanza per me, senza che stia qui a ricordarlo pubblicamente.
È stato un onore, cara, vecchia Olympia, far parte della tua storia gloriosa. Mi vengono i brividi a pensare di essere riuscito anch’io a scriverne una pagina, e di vedere il mio nome a fianco di vere e proprie leggende della pallavolo, non solo padovana, che ti hanno reso grande. La mia è stata una storia speciale che purtroppo ha avuto, a livello personale, il peggior finale possibile, un finale che, se devo dirtela tutta, cara vecchia Olympia, non pensavo di meritarmi. La nostra storia insieme però, è stata talmente bella e indimenticabile che nulla e nessuno possono minimamente intaccare il ricordo di tutto ciò che di splendido ho vissuto in queste undici stagioni al tuo fianco.
Finisce un’era, si chiude una porta, se ne aprirà un’altra. Non so quali emozioni mi investiranno quando all’inizio della prossima stagione varcherò la porta di una palestra che non sarà il PalaDuca. Probabilmente sbaglierò strada, disorientato dal dover fare qualcosa di diverso da quello che ho fatto per migliaia di volte come fosse casa mia. Ma c’è un tempo per tutto, e il mio qui con te, è finito.
Cara, vecchia Olympia… di nuovo, grazie di tutto. Sarai per sempre una parte di me, ovunque andrò, perché… non c’è niente da fare. Olympia è per sempre.
A presto.
Tuo
Davide